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Agape Festival 2017

The Paulus Foundation is proud to announce the highlight of next year’s Rabat Agape Festival. The 2017 edition of this annual festival will see the premiere of an oratorio written by renowned Italian composer Mgr Marco Frisina. We can also announce that Mgr. Frisina himself will be visiting Malta between the 6th and 12th February 2017 and conduct the Malta Philarmonic Orchestra during the premiere of his work. This Oratorio was commissioned by the Paulus Foundation in order to commemorate the martyrdom of St Paul and it has also been included in the cultural programme of Malta’s EU presidency during 2017.

This oratorio will be heard for the first time on Thursday 9th February 2017 at St Paul’s collegiate church in Rabat with a second concert planned for Saturday 11th February 2017 at St John’s Co-Cathedral in Valletta. Together with this oratorio, both concerts will also premiere a cantata by Maltese composer Christopher Muscat. This cantata is inspired from a poem by Malta’s national poet Dun Karm about St Paul’s Shipwreck.

Mgr Marco Frisina is an established composer and his name is synonymous with celebrated works of sacred music and other contemporary works.

This photo shows the president of the Paulus Foundation Dr Mark Fenech Vella together with his wife Fiorella while in Rome on the 19th March 2015 during a preparatory meeting with Mgr. Marco Frisina and his secretary Daniela Cori.

Mons Marco Frisina

Note Oratorio Naufragio San Paolo: Fino Ai Confini Della Terra

L’Oratorio è basato principalmente sui Capitoli 27 e 28 degli “Atti degli Apostoli”, che trattano del naufragio di S. Paolo sull’isola di Malta, nonché sugli scritti dell’Apostolo e su alcuni Salmi. La durata totale è di circa un’ora. Il linguaggio musicale utilizzato unisce la tradizione e la modernità. L’uso del canto gregoriano in alcuni momenti dell'Oratorio sottolinea la continuità con la tradizione musicale della Chiesa e, nel contempo, mostra l'importanza straordinaria della musica come strumento sempre attuale di comunicazione del Vangelo.

Titolo:

Fino ai confini della terra Riassumerà in una sola frase il tema cardine: dal mare, attraverso le parole e le opere dell’Apostolo Paolo, è arrivata la salvezza per il popolo di Malta.

Struttura:

L'Oratorio è diviso in sette parti e ripercorre gli eventi che conducono Paolo a Malta, segnando così la prima evangelizzazione dell'isola. Un episodio - questo - capace di esprimere in modo straordinario la forza del Vangelo e la potenza della Divina Provvidenza, che trasforma un evento disastroso e negativo come un naufragio in un'occasione di grazia e salvezza.

I parte: È l’Inno che la Liturgia della Chiesa usa nei Vespri della Festa della Conversione di S. Paolo, come un grande portale che si apre sul Mistero della Salvezza realizzato in modi mirabile nella persona dell'Apostolo delle Genti.

II parte: È il racconto che ci fa l’evangelista Luca con il quale ci introduce agli eventi che portano S. Paolo ad intraprendere il suo viaggio verso Roma, durante il quale approderà sull’Isola.

III parte: Preghiera di Paolo. Il testo è tratto dalle Lettere dell’Apostolo e ci presenta la passione per l’evangelizzazione che gli era propria.

IV parte: È il racconto della tempesta e del naufragio. Il mare obbedisce alla volontà di Dio portando drammaticamente Paolo all'isola di Malta. Il Signore volge al bene l’avvenimento salvando i naviganti e conducendo l'Apostolo ad evangelizzare il popolo maltese.

V parte: Il Salmo 29 celebra il Signore Onnipotente che conduce gli eventi secondo la sua volontà e sottomette la tempesta con la sua Parola.

VI parte: Racconta l'accoglienza dei maltesi e gli eventi drammatici legati ai mesi di permanenza di S. Paolo a Malta.

VII parte: L'Oratorio termina con l'inno "Te Deum", il solenne ringraziamento a Dio elevato dagli abitanti di Malta che celebrano la loro conversione a Cristo ottenuta provvidenzialmente per opera dell'Apostolo.

Personaggi:

Luca (Voce Recitante): È l'autore degli Atti degli Apostoli, testo che ci conduce nella narrazione biblica raccontandoci gli eventi che la musica sottolineerà. Paolo (Cantante baritono): È il protagonista dell'Oratorio, colui che con la propria testimonianza ha donato la fede all'isola di Malta. A lui sono riservate in canto alcune pagine degli Atti e del suo epistolario. Il Coro: Rappresenta gli abitanti di Malta e, con essi, il popolo di Dio. Al Coro sono riservate pagine tratte dagli Atti degli Apostoli e dal Salterio. Si necessita di un Coro di almeno 60 elementi.

Formazione dell’Orchestra – 50 elementi:

2 flauti (2° flauto anche ottavino), 2 oboi (2° oboe anche corno inglese), 2 clarinetti Sib, 2 fagotti, 4 corni, 3 trombe, 2 tromboni, Tuba bassa, Pianoforte, Arpa, Timpani, Gran Cassa, Tam Tam grande, Piatti (Piatto Sospeso - 2 Piatti), Violini Primi (8), Violini Secondi (7), Viole (4), Violoncelli (4), Contrabbassi (3).

Cantata Il X FEBBRAIO 1928

Parole: Don Karm Psaila. Musica: Christopher Muscat

i: La tempesta, ii: Il salvataggio, iii: La promessa

Il racconto biblico del Naufragio di S.Paolo a Malta con la conseguente conversione dei suoi abitanti alla fede cattolica era così a cuore di don Karm Psaila che – fra il 1915 e il 1945 – scrisse non meno di venti poesie su questo tema. Questi componimenti poetici furono raccolti in un’antologia curata dal Professor Oliver Friggieri ed edita nel 1980 da Klabb Kotba Maltin e da Karmena Mikallef Buħagiar. Queste poesie, che recano solo la data della composizione, X febbraio (essendo il 10 febbraio la data commemorativa del Naufragio di S.Paolo), furono composte in diversi stili e generi, che spaziano da quelli dalla forma breve (come il sonetto) a quelli dalla forma più lunga e complessa, com’è il caso della cantata del 1928 la quale è stata musicata da Christopher Muscat.

Il compositore divise la poesia in tre movimenti distinti ma chiaramente legati. Il primo, sottotitolato La tempesta, non è un racconto cronologico degli eventi di quella notte burrascosa. Al contrario, esso ne fornisce una descrizione totalmente differente ma, al contempo, vivida mettendo a fuoco alcuni elementi (venti forti, cielo plumbeo, mari agitati), espressi nel tipico linguaggio metaforico del poeta. Il movimento è contraddistinto da una forte versificazione irregolare e da mutevoli cambiamenti di tono. In un raro a solo, mentre sullo sfondo l’orchestra seguita a offrire echi degli elementi agitati, un narratore spiega come tutto questo sia necessario e assecondi il piano di un “Padre generoso”. Quando ricomincia la tempesta, l’azione si sposta subito sulla nave dove ognuno sembra davvero angosciato dal pericolo reale di annegare e perire.

Il secondo movimento, il Salvataggio, si sofferma sul clou di tutta la vicenda in cui S. Paolo (rappresentato da un singolo tenore) indirizza tutti a bordo e li informa che ognuno si salverà perché occorre che si sbarchino su “un’isola benedetta”. Saltando a pie’ pari sul momento del naufragio (considerato un dato di fatto), il poeta sposta l’azione con un balzo agli abitanti dell’isola esortandoli a metter su un piano di salvataggio, rappresentato (nella versione cantata) da un sottofondo musicale dal ritmo militare, dato che Paolo è qui “per abbracciarvi con una promessa che non vi abbandonerà mai”.

Questa stessa promessa (La promessa) è il sottotitolo del terzo e ultimo movimento di questa cantata in cui don Karm rivolge un discorso spirituale alla nazione. La composizione orchestrale e corale di proposito si carica di uno stile tonale più conservatore perché il messaggio del testo arrivi a destinazione con maggiore chiarezza, mentre il ritmo musicale prende slancio verso un travolgente finale. Le corde dissonanti degli ottoni, quasi volessero rammentare brevemente le inziali circostanze drammmatiche del racconto, cedono il passo a ritmi più armoniosi, a un finale positivo e luminoso.